La rievocazione del ruolo dei carabinieri nella storia Italiana ha lo scopo di illustrare ai lettori le radici profonde del loro attaccamento ai valori etici e civili che, al di là dell’onore sui campi di battaglia, ne hanno fatto, per oltre due secoli, un polo irrinunciabile di riferimento per i cittadini e un baluardo di sicurezza sociale. Questa funzione di autorevole efficienza e solidarietà, che si potrebbe definire “paterna”, ha avuto sanguinosa e dolorosa conferma nell’eroico contributo fornito dall’Arma alla lotta di liberazione dal nazi-fascismo e alla tragica deportazione di migliaia di carabinieri nei lager nazisti, quale atto di ritorsione del regime fascista, per essersi schierati, in obbedienza al loro giuramento, in difesa del popolo italiano. La riservatezza e la sobrietà necessari ai supremi interessi della Repubblica Italiana, resero sicuramente più consona ed onorevole l’esemplare decisione dell’Arma di ritenere,in una tacita intesa con le Istituzioni e in linea con un’antica consuetudine di sereno distacco dagli onori della ribalta, che non fosse necessario esibire i meriti acquisiti sul campo, accanto e spesso alla testa degli altri patrioti nella lotta partigiana. Oggi, a distanza di settant’anni dai fatti e sulla scia di altri lavori, il presente testo: “I Carabinieri nella storia italiana. In memoria della loro deportazione nei lager nazisti”, vuole riproporre, attraverso un’approfondita analisi dei documenti anche di più recente acquisizione, l’idea che la storia dell’Arma si leghi, più di quanto si possa immaginare, alla storia del nostro Paese. Si può affermare come coronamento conclusivo, che la conquista delle attuali libertà sia dovuta, in buona parte, anche all’impegno profuso dai carabinieri con le armi in pugno contro il nemico nazi-fascista e silenziosamente, ma altrettanto efficacemente, con l’azione in difesa del popolo e di sostegno alle formazioni partigiane nei territori occupati durante gli ultimi due terribili anni della Seconda guerra mondiale.